W S. Cerbone!

Libertà  Uguaglianza Fratellanza Cinghialanza
A troncamacchioni sulle macerie dell’esistente
 
 
“Ti voglio dire questo: la cosa dannosa del fascismo è che induce gli imbecilli a credersi molto furbi. Quanto più uno è idiota tanto più il fascismo lo fa sentire orgoglioso di sè. Ti tranquillizza non dover pensare e finisci schiavo di un fantoccio.”
Osvaldo Soriano (Futbol)

 
Bella cosa Facebook. In tempo reale (reale?) possiamo leggere bischerate per tutto l’orbe terracqueo e vedere la faccia di chi l’ha scritte. Che al richiamo di mettere la propria faccia a colori, sorridente o seriosa, formato tessera o mignon,single o con comitive di amici, pochi resistono. Appaio, clicco, dunque esisto, magari ritoccato con photoshop, ma insomma, eccomi lì nella pagina. Basta esserci,non farsi troppe domande e pensare di contare qualcosa anche se alle volte il gruppo si chiama “Immigrati di merda “, “Spariamo ai clandestini”, o anche, come ha fatto con più classe un bel plotone di massetani xenofobi, “Noi non li vogliamo”.E’ interessante leggere quello che hanno scritto. È bello fare branco. Non costa nulla aderire, mettere la propria faccina in fila alle altre, affidarsi agli scritti un poco sgrammaticati ma colmi di sana indignazione, di quelli che sanno scrivere, reclamare, protestare. Che effettivamente l’Italia avrebbe qualche problemuccio, con il 33 % di disoccupazione giovanile, con un premier che paga escort affinchè non si prostituiscano, lancia strali su magistrati brigatisti e insegnanti comunisti. Certo, sarebbe interessante vedere cosa insegnerebbe Lui in una sua scuola privata. Magari corsi serali di barzellette e bunga bunga, master rapidi per la compravendita di parlamentari, docenze di aria fritta e padanie immaginarie. Eh, Caligola, bei tempi, tutt’altro spessore!
No. Non scherziamo. Il plotone di trisnipoti dei volontari garibaldini che fecero guadagnare a Massa M.ma l’appellativo di “Brescia Maremmana” durante il Risorgimento (e qui vedo le facce perplesse dei feisbucche ultrà, non ne hanno idea, nè della Brescia nè del Risorgimento) e i nipoti dei Partigiani che combatterono contro fascisti e nazisti (forse la strage di Niccioleta con 83 minatori fucilati e la medaglia d’oro al V. M. Norma Pratelli Parenti ricorderanno loro qualcosa?)non si sono indignati contro i potenti, il malgoverno, le ingiustizie, il precariato sociale. No. Hanno levato altissimi strilli, lamenti, grida d’allarme, rimbalzandosi storie truculente per sentito dire,tra un grande fratello ed isole dei famosi, per 44 tunisini ospitati al Rifugio S. Anna. Poco importa se dopo una settimana quasi tutti, con permesso temporaneo rilasciato dal governo di Roma ladrona, hanno fatto le valige. La paura è stata immensa, devono aver pensato alla stagione turistica compromessa i sei o sette noti ristoranti-pizzerie-bar che hanno aderito entusiasti  firmando per un bel repulisti. Nel ’38 questi cuor di leone avrebbero probabilmente esposto il cartello ” Esercizio Ariano”. Chissà che penseranno dei paesini di poche anime che hanno accolto, questa volta come altre in passato, senza batter ciglio un numero persino superiore di esseri umani, che questo sono (!), con un cuore e una testa proprio come noi, magari con un diploma, una laurea e persino un profilo su facebook e una guerra o un paese a pezzi alle spalle. Ricordo il caso di Palazzetto vicino S. Galgano, 120 anime che ospitò 140 albanesi; dapprima con timore, poi con minore circospezione, poi con piacere che tanti giovani erano dalla prima guerra mondiale che non li vedevano. E anche gli affari ne risentivano, ma in positivo, le scuole non venivano chiuse, non venivano persi posti di lavoro. Alla fine, dopo alcuni anni,quando per un intoppo burocratico una bambina stava per essere rispedita in Albania, tutto Palazzetto la rivendicò a sè.La paura del diverso non serve a nulla, barriere e muri meno che meno, inutili e ridicole, come la storia insegna. C’è sempre qualcuno più a nord di noi. In Italia, da sempre, son passati tutti, se siamo stati così belli e particolari lo dobbiamo anche al cacciucco di razze,culture e storie che ci hanno arricchito.  Ci vogliono, per governare fenomeni globali di un mondo sempre più piccolo, tempo e saggezza, tolleranza e intelligenza. Forse è chiedere un pò troppo a chi si nutre di spazzatura televisiva in dosi massicce, a chi indirizza la naturale paura per un futuro incerto, le frustrazioni di diritti sempre meno tali, in una facile, vile e assurda guerra tra poveri, contro l’ultimo arrivato, capro espiatorio di tutte le disgrazie e di tutti i mali. Senza neppure far caso oltretutto che l’amato Patrono di Massa M.ma, S. Cerbone, aveva la pelle scura e veniva dalla Tunisia, e che il 99,9 % dei massetani (quelli non emigrati) è piovuto qui dai quattro angoli della Terra. Ma infine, non tutti i mali vengono per cuocere, almeno adesso so dove non andare con gli amici per una pizza; prodotti a km e xenofobia zero !
Visto per voi: Film “Questo mondo è per te” Regia di F. Falaschi   Toscana 2011
Lieve la storia, deboli gli attori, discreta l’ambientazione a Follonica, si salvano le video interviste ai vecchini, il ritratto di Bianciardi nella cameretta dell’aspirante scrittore, gli occhi della bella ristoratrice che si fa il ragazzotto. Il resto è pubblicità pagata per finanziare il film. Ora, per uno che saprebbe certamente fare e lo aveva già dimostrato con “Emma sono io”, non avendo decollato, è un passo indietro.
Invece grandissimo il Film “La donna che canta” Regia di Denis Villeneuve Canada 2010 candidato oscar miglior film straniero, ambientato in Libano, assolutamente imperdibile. Scaricatelo che naturalmente in Italia è girato solo nei circuiti d’essai.
Letto i libri: “Acciaio” di Silvia Avallone. Caso editoriale italiano dell’anno passato, pompato sicuramente più del dovuto e sopportabile, ha avuto però il merito di far leggere un libro a tanti ragazzotti/e che normalmente non ci avrebbero mai pensato, ciondolando tra Piazza Bovio, Carbonifera, la Lucchini e il Casone. Inoltre ha fatto incazzare di brutto nella zona di Piombino e Follonica un pò tutti; amministratori, operai,professori,mamme e sacrestani. Segno che qualche nervo scoperto l’ha toccato. Bello e appena tradotto in Italia il caso editoriale (un milione di copie) dell’anno passato in Francia; “Indignatevi!” scritto da Stephane Hassel uno dei padri della Dichiarazione dei Diritti Universali, una delle dichiarazioni più sovversive e disattese mai approvate sulla faccia della Terra. Il libretto si legge di un fiato, è dedicato e auspicabile che lo leggano le nuove generazioni. Termina con l’affermazione “Resistere è creare!”. La lucidità dell’autore è encomiabile, tanto più che ha compiuto 93 anni.
infine una rarità musicale, i Senza Freni , gruppo dei Poggi che tenne diversi concerti a Massa M.  qui nel suo cavallo di battaglia : macchina Infernale    1992……   http://youtu.be/Zlvciq3btdw
Maremma Libertaria esce quando può e se e come gli pare
Numero zero,16 aprile 2011
In Redazione, tra i cinghiali dei boschi dell’alta maremma, Erasmo da Mucini, Ulisse dalle Rocche, il Fantasma della miniera, le Stelle Rosse stanno a guardare, Complici vari e Ribelli di passaggio.
Nostra patria il mondo intero, nostra legge la Libertà, ed un pensiero ribelle in cuor ci sta
Potranno tagliare tutti i fiori, ma non riusciranno a fermare la Primavera