Un Fotografo dalla parte degli Ultimi

Ho conosciuto Stefano Pacini quasi 15 anni fa, nella scuola ove lavorava sua sorella e dove erano presenti numerosi bambini Rom di Gergeri e via Popilia  a Cosenza. Stefano era rimasto affascinato da questi bambini, e mi chiese se era possibile fotografarli nel contesto in cui vivevano, la loro storia, le loro prospettive. E’ nata così un’amicizia ed una collaborazione che nel tempo ci ha permesso di fotografare e conoscere a fondo le problematiche dei Rom in Italia, da cui si è sviluppata anche una mostra fotografica “Rom” che ha dato un contributo importante alla conoscenza di un mondo troppo spesso ignorato, ghettizzato, diffamato, e che nel corso degli anni ha infine convinto  la città di Cosenza a risolvere il problema abitativo di questi suoi cittadini. Stefano è diventato un collaboratore dell’Opera Nomadi, ha girato i campi di mezza Italia (e non solo, vista la sua presenza anche in Francia, Andalusia e in Bosnia durante e dopo la guerra) ci siamo ritrovati a Pisa dopo l’attentato con una bambola -bomba ad una bambina Rom ad un semaforo, ne ho avuto notizie per le sue foto pubblicate sul “Manifesto” su un matrimonio di Rom Khalderasha a Treviso. Foto mai morbose, o folkloristiche, ma al contrario intrise di rispetto e volontà di capire. Vorrei spingermi a definirlo un fotografo dalla parte degli ultimi, con il sogno nel cassetto di poter vedere un giorno pubblicate in un libro le sue foto su questo popolo sempre più minacciato e disperso.
Massimo Converso       Segretario nazionale Opera Nomadi  Roma       dicembre 2005